Ritenuto un luogo di ritrovo di streghe e altre creature mitiche, la datazione al radiocarbonio conferma che l'albero potrebbe non vivere ancora a lungo.
Nel cuore della Maremma grossetana, appena fuori le mura di Magliano, Toscana, si erge una meraviglia naturale maestosa che ha catturato l'immaginazione della gente del posto e dei visitatori.
Dietro il 15thLa Chiesa della Santissima Annunziata, duecentesca, nasconde l'incredibile Olivo della Strega, una monumentale testimonianza dei misteri del passato.
Questo antico ulivo, che si ritiene esista da più di 3,500 anni, rappresenta uno dei più antichi esempi documentati a livello globale.
Vedi anche:Salvaguardia degli alberi millenari d'ItaliaIl nome Olivo della Strega porta con sé un ricco arazzo di leggende che si tramandano da secoli.
Secondo questi racconti, durante il Medioevo, si riteneva che l'albero fosse un luogo di ritrovo per le streghe della Maremma.
Accompagnate da creature mitiche come fauni (metà umani e metà capre) e centauri (metà umani e metà cavalli), le streghe si sarebbero riunite la notte della vigilia di San Giovanni, il 23 giugno.rd, tra riti pagani legati al solstizio d'estate.
Durante questi misteriosi raduni, le leggende dicono che una potente strega danzerebbe attorno all'antico albero, costringendolo a contorcersi nella sua forma attuale. Poi, quando il rituale raggiungeva il suo culmine, la strega si trasformava in un enorme gatto dagli occhi di fuoco, diventando la guardiana dell'albero per tutta la notte.
L'Olivo della Strega è una straordinaria testimonianza del passare del tempo, con il suo tronco e i suoi rami alterati che conservano le storie di antichi riti e trasformazioni soprannaturali.
Secondo antiche tradizioni orali, attorno all'albero venivano eseguiti riti pagani e l'invocazione dei sacerdoti suscitava risposte ultraterrene, facendo contorcersi l'olivo in forme inquietanti e inquietanti.
Queste trasformazioni mistiche portarono all'associazione della stregoneria con l'albero, guadagnandosi il nome evocativo di Olivo della Strega.
Le leggende raccontano inoltre di streghe maremmane che si radunavano sotto i suoi rami, impegnandosi nei loro riti sabbatici e invocando il diavolo. L'immagine di una strega che danza intorno all'albero il venerdì sera, modellandolo secondo la sua volontà, è diventata radicata nella memoria collettiva della regione.
Ancora una volta, si diceva che il rituale si concludesse con la strega principale che si trasformava in un gatto per servire come custode del tee fino all'alba.
Tra il fascino di queste leggende, il Olivo della Strega rappresenta un caro simbolo di Magliano nell'antica eredità della Toscana.
Anche se parzialmente pietrificato, il suo tronco esposto alle intemperie continua a produrre olive ogni anno attraverso un piccolo germoglio. L'analisi della datazione al carbonio conferma il suo attuale declino, stimando l'età della nuova crescita in 290 anni, con circa un terzo della struttura originale rimanente.
Purtroppo, l'albero è in via di estinzione, previsto per morire entro i prossimi 90 anni. Tuttavia, la sua continua presenza serve come testimonianza del fascino duraturo per i racconti soprannaturali e le forze mistiche della natura.
I visitatori da ogni parte del mondo sono attratti da questo monumento vivente, affascinati dalle storie che si sono svolte sotto i suoi antichi rami per innumerevoli generazioni.
I Olivo della Strega occupa un posto speciale nel cuore della gente del posto, simbolo del mitico patrimonio di Magliano in Toscana.
Mentre continua a rimanere alto, invita tutti coloro che lo testimoniano a meditare sull'enigmatico passato e ad ammirare i misteri che lo circondano, preservando la magia delle epoche passate per le generazioni a venire.
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