Europa
Alcuni progetti per lo sviluppo di nuove super-alta densità (SHD) aziende olivicole in Toscana stanno attirando l'attenzione degli investitori.
Banca Carige e Banco Bpm hanno appena approvato una linea di credito del valore di 5.3 milioni di euro per ArteOlio, startup agroalimentare focalizzata sull'olivicoltura intensiva. Il suo progetto principale è quello di sviluppare più di 500 ettari di nuovi uliveti nella regione.
Vedi anche:Boundary Bend pianta il secondo boschetto a media densità più grande della CaliforniaQuest'ultima linea di credito si aggiunge ai precedenti finanziamenti a lungo termine approvati da Banco Bpm ad agosto. Secondo il quotidiano IlSole24Ore, con la nuova linea di credito ArteOlio può ora contare su 10.5 milioni di euro di capitale sociale e 11.2 milioni di euro di crediti verso banche.
I fondatori di ArteOlio, Augusto Lippi e Riccardo Schiatti, avevano precedentemente affermato che la loro azienda è iniziata "un extra vergine italiano olive oil produzione progetto con tecniche e procedure altamente innovative, focalizzate sullo sviluppo dei migliori prodotti di alta qualità offrendo anche un uso efficiente e sostenibile delle risorse agricole.”
Molte delle più importanti aziende agroalimentari italiane stanno valutando nuovi investimenti anche nell'olivicoltura ad alta densità e SHD.
Il quotidiano toscano Il Tirreno riporta che mentre ArteOlio ha già piantato circa la metà dei nuovi frutteti SHD, Monini, Antinori e Bonifiche Ferraresi stanno attivamente considerando investimenti simili nella regione della Maremma, una vasta area di pianura costiera che si estende dalla Toscana al Lazio settentrionale.
Secondo le dichiarazioni rilasciate a Il Tirreno da Fabio Fabbri, ex capo del ministero delle Politiche Agricole e Alimentari toscano, i nuovi investitori dovranno vincere diverse sfide.
Vedi anche:Olivicoltori spagnoli che sostituiscono alberi secolari con quelli giovaniTra queste la scelta delle cultivar da utilizzare nei nuovi frutteti e la loro compatibilità con l'olio extravergine di oliva toscano Indicazione geografica protetta, che definisce le cultivar e stabilisce altre rigide normative a cui i produttori devono attenersi se vogliono etichettare come toscano il loro olio extra vergine di oliva.
Tuttavia, i sostenitori del piano per espandere i boschi ad altissima densità in Toscana lo vedono come un'opzione economicamente fattibile per mantenere la regione cultura olivicola vivo.
Gli olivicoli ad alta e altissima densità sono responsabili della crescenti capacità produttive del Portogallo e la Spagna, dove da decenni si sviluppano questi tipi di boschetti.
A Relazione 2019 co-autore di Juan Vilar Strategic Consultants ha scoperto che mentre gli oliveti ad altissima densità rappresentavano solo il 30 percento di tutte le aziende olivicole del mondo, la produzione di questi oliveti ammontava al 40 percento del totale globale.
Il rapporto ha anche concluso che i boschetti ad altissima densità sono circa il 70% più redditizi dei boschetti tradizionali e traditional "altamente compatibile” con i valori ambientali.
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