Gli ultimi mesi del 2015 stanno mettendo a dura prova i prezzi dell'olio d'oliva in Spagna.
Il prezzo alla fattoria dell'olio d'oliva vergine è sceso del 22%, da un massimo di circa € 4 al chilo a € 3.00. I prezzi dell'extravergine sono aumentati del 6.25% solo nell'ultima settimana.
Non sembra esserci alcuna spiegazione concreta nemmeno per questo.
L'anno scorso ha visto un raccolto a bassa produzione, l'offerta è nella media e l'anno a venire non sembra molto promettente, tutti fattori che porterebbero a una scarsità di scorte ora e per qualche tempo. Logicamente, questo dovrebbe far salire i prezzi, ma invece continuano a scendere, e in modo abbastanza notevole.
C'è qualche speculazione su ciò che potrebbe contribuire alla spirale. Per uno, gli acquirenti e i grandi canali di distribuzione stanno anticipando ulteriori cali di prezzo e trattenendo gli acquisti.
Ad esempio, gli acquirenti hanno acquistato 3,816 tonnellate durante la settimana dal 6 al 12 novembre. Una settimana dopo le transazioni sono scese a 2,875 tonnellate, con una riduzione del 24.7%. Il risultato sembra essere una tensione nei prezzi e, di conseguenza, un ulteriore calo.
Ad aumentare la complessità c'è il fatto che i consumatori spagnoli hanno acquistato meno olio d'oliva (probabilmente aggravato da prezzi precedentemente elevati) e stanno invece acquistando più oli di semi. Altri fattori includono l'anticipazione dell'olio d'oliva dal recente raccolto, nonché una maggiore fornitura dalla Tunisia.
Questi cali di prezzo non si stanno verificando nemmeno in Spagna, con Italia e Grecia che hanno registrato riduzioni anche nelle ultime settimane.
Il mercato spagnolo rimane perplesso; l'unico chiaro asporto è che il venditore deve vendere più di quanto l'acquirente debba acquistare.
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