L'incantevole villaggio di Taggia, risalente all'Impero Romano e incastonato tra il Mar Ligure e l'entroterra della Valle Argentina, ha ospitato la seconda edizione di Meditaggiasca a maggio 10 - 11. Oltre alla sua nobile storia e agli splendidi edifici religiosi dell'antico borgo, Taggia è ben nota per l'eccellente qualità delle olive che crescono nei dintorni, chiamate Taggiasca dopo il villaggio (e noto come Cailletier nella vicina Costa Azzurra).
Si tratta di una cultivar a duplice uso, apprezzata sia per l'estrazione di eleganti oli extravergine di oliva dal deciso profumo di mandorla, sia come olive da tavola, stagionate nere, molto apprezzate nella cucina locale e dagli chef di tutto il mondo.
Molti si sono ritrovati a Taggia per la Meditaggiasca, per celebrare questa grande varietà e il suo olio.
Davide Zunino, il giovane chef che ora lavora al Restaurant de Paris di Sanremo, ma nato a Taggia ed ex proprietario e chef del ristorante Olio Colto, ha proposto un bonito affumicato, baccalà, litchees, coriandolo con nocciole e zuppa di olive taggiasche.
Igor Macchia, chef de La Credenza di Torino, ha presentato una salsa all'olio d'oliva taggiasca con ricci di mare e salsa di parmigiano e zenzero. Andrea Sarri, chef e titolare del Ristorane Sarri di Imperia, ha realizzato i meravigliosi e gustosi cappellacci (pasta ripiena) di patate e cozze con purea di fave e piselli freschi e olive taggiasche. Guido Alciati, erede della rinomata famiglia piemontese Alciati, preparava un filetto di guniea con acciughe e olive taggiasche. Anche Davide Canavino, chef de La Voglia Matta di Genova, ha utilizzato le olive taggiasche per il suo colorato e affascinante dessert, abbinandolo a insalata e ravanello.
Queste sono solo alcune delle fantasiose e intriganti ricette che sono state presentate durante l'evento introdotto dal giornalista e critico gastronomico italiano Luigi Cremona. Ha anche invitato sul palco e onorato molti produttori locali come Franco Boeri Roi, Giuseppe Boeri, Vincenzo Garino, Giovanna Orengo, Fabrizio Vane, Cristina Armato, Angelo Lupi, Massimo Santamaria, Sonia Parodi e Monica Fagnani.
Altri prodotti della Valle Argentina come vini e formaggi sono stati esposti anche nel chiostro medievale del magnifico convento di San Domenico a Taggia, risalente al XVI secolo, mentre le dimostrazioni culinarie sono state ospitate nel suo refettorio. I migliori oli extravergine di oliva locali a base di olive taggiasche sono stati premiati dall'associazione Oro di Taggia. Un premio speciale è andato al food designer taggese Mauro Olivieri, per aver contribuito allo sviluppo e alla crescita dell'immagine e della celebrità della valle attraverso il suo lavoro ei suoi progetti.
Ancora una volta, l'olio d'oliva e le olive si sono dimostrate un potente testimonial e catalizzatore di un territorio che ha tanti altri gioielli da scoprire.
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