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Gli ulivi che crescono in condizioni saline sperimentano lo stress salino, che causa problemi metabolici e fisiologici come scarsa assunzione di acqua, ridotta fotosintesi e squilibrio nutrizionale.
Tuttavia, un recente studio dai ricercatori agrari dell'Università di Perugia, in Italia, mostra che la biofortificazione del selenio può ridurre i livelli di stress negli ulivi aumentando il contenuto di acqua delle foglie, migliorando la fotosintesi e riducendo gli effetti tossici.
"I risultati suggeriscono un effetto positivo di un'adeguata quantità di selenio, anche se con intensità diverse a seconda della cultivar, e della vigoria dei germogli proliferati dell'olivo in vitro", Hanno scritto gli autori dello studio.
Vedi anche:Notizia sulla ricerca sull'olio d'olivaMentre l'olivo è abbastanza tollerante alla salinità, lo stress salino colpisce la pianta aumentando la produzione di specie reattive dell'ossigeno a lungo termine, tra cui il radicale idrossile e il perossido di idrogeno.
Questi composti svolgono un ruolo centrale nel danno cellulare ossidativo e, in circostanze estreme, le piante si disidratano e alla fine muoiono.
Intraprendendo questo studio, i ricercatori hanno voluto indagare, valutare e stabilire i probabili effetti del selenio quando somministrato a diverse concentrazioni agli alberi di Arbequina sottoposti a stress salino.
Gli effetti del selenio sugli alberi sono stati studiati monitorando indici fisiologici e biometrici in relazione alla capacità della pianta di scambiare gas, alla sua crescita e al contenuto di acqua delle foglie.
Inoltre, i ricercatori hanno monitorato i parametri biomolecolari, compresi i livelli di selenio e prolina nelle foglie e nelle radici.
Lo studio ha scoperto che gli ulivi esposti ad alti livelli di salinità avevano ridotto la fotosintesi fogliare e aumentato la concentrazione sub-stomatica di anidride carbonica.
I ricercatori hanno attribuito l'aumento di CO2 nelle piante alla bassa fotosintesi risultante da effetti non stomi e alla chiusura degli stomi dovuta alla distruzione del fotosistema.
Quando le piante sono state trattate con selenio – sotto forma di selenato di sodio – si è osservata una notevole riduzione degli effetti negativi derivanti dagli alti livelli di cloruro di sodio. Gli ulivi hanno sperimentato un più alto tasso di fotosintesi, un migliore contenuto di acqua nelle foglie e una migliore crescita.
Questo è il primo studio che dimostra che il selenio ha proprietà protettive contro gli effetti negativi del cloruro di sodio sugli ulivi.
Tuttavia, i ricercatori hanno concluso che sono necessari ulteriori studi in quest'area per determinare gli effetti della biofortificazione del selenio sulla produzione di olive e qualità dell'olio.
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