Uno studio ha esaminato come i frantoi dell'Algeria centrale possono utilizzare i sottoprodotti della produzione di olio d'oliva trasformandoli in compost, riducendo così al minimo l'inquinamento e persino generando ulteriori fonti di reddito per l'industria dell'olio d'oliva.
Secondo il sito web della Delegazione dell'Unione Europea in Algeria, lo studio è stato intrapreso nell'ambito del Programma di sostegno alla diversificazione economica, noto come DIVECO, finanziato dall'Unione Europea per migliorare le prestazioni economiche nei settori della produzione agricola e alimentare in Algeria.
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La produzione di olio d'oliva crea una quantità significativa di rifiuti. Per produrre 15 litri di olio d'oliva, 40 kg di orujo (rifiuto solido generato dai metodi tradizionali di estrazione costituiti dalla buccia, polpa rimanente e noccioli del frutto dell'oliva) e 70 kg di amurca (rifiuto liquido e sedimento di colore scuro ) dei prodotti di scarto vengono lasciati.
Questi sottoprodotti sono una notevole fonte di inquinamento nella regione centrale dell'Algeria, dove si trova il 78% dei frantoi. Più di 100,000 tonnellate di rifiuti sono state scaricate nell'area, influenzando negativamente la vita ittica e acquatica, la qualità dell'acqua potabile e provocando un aumento della salinità del suolo, rendendo i terreni incoltivabili. Gli incendi sono stati causati anche dalla fermentazione dell'orujo.
I produttori di olio d'oliva non hanno un'alternativa allo smaltimento di questi rifiuti nelle discariche, una pratica che non è in linea con le leggi che regolano lo smaltimento dei rifiuti industriali liquidi.
Il progetto è stato intrapreso su richiesta del Association Professionnelle des Oléifacteurs de la Région Centre (APOC), l'associazione dei produttori di olio d'oliva dell'Algeria centrale.
Sebbene la possibilità di utilizzare i rifiuti per produrre biogas fosse considerata troppo costosa in un paese in cui il gas ha un prezzo ragionevole, lo studio ha concluso che la soluzione più semplice ed economica sarebbe il compostaggio. Ciò ridurrebbe il volume dei rifiuti e lo stabilizzerebbe producendo compost che può essere utilizzato per l'agricoltura.
Per testare il piano, il team ha avviato un progetto pilota creando un'unità di compost in grado di trattare 4,000 tonnellate di rifiuti all'anno.
APOC presenterà i risultati dello studio finale al ministero algerino dell'ambiente.
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