L'oleuropeina, un fenolo presente nell'olio d'oliva, si è dimostrata efficace nel trattamento della colite ulcerosa modulando il microbiota intestinale e i livelli di acidi biliari, rappresentando un potenziale trattamento alternativo per questa malattia infiammatoria cronica intestinale. Il composto non solo allevia i sintomi, ma agisce anche sui processi patogeni sottostanti, rendendolo un candidato promettente per ulteriori ricerche e potenziali trattamenti complementari per diverse patologie, tra cui il cancro del colon-retto.
Il fenolo dell'olio d'oliva oleuropeina ha dimostrato di essere efficace nell'alleviare la colite ulcerosa, una malattia infiammatoria cronica intestinale la cui incidenza è in aumento a livello globale.
Una nuova studio, pubblicato in un numero speciale della rivista Foods, indica che i meccanismi attraverso cui ciò avviene aprono nuove strade al trattamento di questa e altre patologie del colon-retto.
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica intestinale che colpisce il colon e il retto, provocando un'infiammazione persistente della mucosa e la formazione di ulcere.
Vedi anche:Saluti NotiziaI pazienti affetti da colite ulcerosa solitamente manifestano sintomi quali diarrea, dolore addominale, sanguinamento rettale e perdita di peso indesiderata.
Inoltre, il rischio di cancro del colon-retto associato alla malattia è significativamente più elevato, e si stima che sia del due percento dopo dieci anni, dell'otto percento dopo 20 anni e del 18 percento dopo 30 anni.
I trattamenti attuali, come quelli a base di aminosalicilati, corticosteroidi e immunosoppressori, hanno un'efficacia limitata e spesso comportano gravi effetti collaterali, tra cui ipertensione, perdita di massa ossea e tossicità d'organo.
Considerata questa condizione e la sua natura debilitante, è ampiamente riconosciuta la necessità di trovare candidati per trattamenti alternativi.
A composto fenolico con proprietà antinfiammatorie e antiossidanti naturali, l'oleuropeina estratta da olio extravergine d'oliva, ha dimostrato in precedenza di essere efficace nell'alleviare la colite ulcerosa. Tuttavia, poca letteratura si è concentrata sui meccanismi esatti con cui agisce.
Studi precedenti hanno suggerito che l'oleuropeina potrebbe alleviare i sintomi della colite ulcerosa riducendo lo stress ossidativo e modulando le risposte immunitarie.
I ricercatori si sono concentrati sulle interazioni tra oleuropeina e microbiota intestinale, ipotizzando che potesse proteggere il colon modulando le popolazioni microbiche e i loro prodotti metabolici.
Utilizzando modelli murini, è stato dimostrato che l'oleuropeina somministrata per via orale migliora significativamente i sintomi clinici, come la perdita di peso e l'accorciamento del colon, indicando una riparazione fisica dei tessuti.
A livello cellulare e molecolare, le anomalie correlate allo stress ossidativo, come l'elevata attività della mieloperossidasi, sono state invertite, suggerendo l'attenuazione del danno ossidativo.
Nel frattempo, le citochine pro-infiammatorie venivano soppresse attraverso la via di segnalazione NF-κB e i livelli delle proteine della giunzione stretta aumentavano.
Vedi anche:Il consumo di oleuropeina può mitigare gli effetti dell'invecchiamento sull'atrofia muscolarePer confermare il ruolo del microbiota intestinale, il microbiota è stato trasferito da topi trattati a topi non trattati. Senza alcun intervento aggiuntivo, la gravità della colite ulcerosa si è ridotta, a indicare che i cambiamenti microbici indotti dall'oleuropeina svolgono un ruolo importante negli effetti terapeutici del composto.
Questi risultati sono stati ulteriormente rafforzati dal sequenziamento dell'rRNA 16S, che ha rivelato livelli aumentati di Lactobacillus e livelli diminuiti di Proteobacteria, un gruppo fortemente associato alle risposte infiammatorie intestinali e a numerose malattie.
Oltre alla composizione microbica, i ricercatori hanno studiato l'impatto dell'oleuropeina sulla produzione di bile.
I pazienti affetti da colite ulcerosa presentano livelli elevati di acidi biliari primari, prodotti dal fegato, e livelli ridotti di acidi biliari secondari, creati attraverso l'interazione batterica nel colon.
Tali squilibri inibiscono la crescita dei batteri benefici e promuovono la crescita dei patogeni. L'analisi ha dimostrato che il trattamento con oleuropeina ha ripristinato significativamente i livelli di acidi biliari, inclusi acidi biliari secondari chiave come l'acido iodesossicolico.
Poiché i livelli di acido iodesossicolico differivano sostanzialmente tra i gruppi trattati e quelli non trattati, sono stati studiati i loro effetti indipendenti.
La somministrazione di acido iodesossicolico ha riprodotto molti degli effetti protettivi dell'oleuropeina, tra cui un migliore mantenimento del peso corporeo, una riduzione dell'accorciamento del colon e una riduzione dell'infiammazione tissutale. Come l'oleuropeina, anche l'acido iodesossicolico ha soppresso la segnalazione di NF-κB e ripristinato l'espressione della proteina della giunzione stretta.
Questi risultati suggeriscono che l'oleuropeina agisce anche in parte aumentando i livelli di acido iodesossicolico, che a sua volta attiva FXR, un recettore noto per svolgere un ruolo regolatore chiave nell'infiammazione intestinale cronica, e sopprime la segnalazione pro-infiammatoria.
I ricercatori concludono che l'oleuropeina non solo allevia i sintomi, ma agisce anche sui processi patogeni sottostanti, tra cui infiammazione, stress ossidativo, disfunzione della barriera e squilibrio microbico.
I suoi evidenti effetti terapeutici su una complessa rete di regolazione di molteplici percorsi associati a numerose malattie, tra cui il cancro del colon-retto, lo rendono un valido candidato per nuovi trattamenti alternativi o complementari e per ulteriori ricerche.
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