Affari
Un ulivo infetto da Xylella fastidiosa è stato scoperto a Minervino Murge, una regione precedentemente ritenuta indenne dal batterio, sollevando preoccupazioni sulla diffusione della malattia in un'importante area olivicola italiana. Le autorità locali stanno implementando protocolli di prevenzione per contenere la diffusione della malattia, ma si chiedono maggiori risorse e ricerche per trovare una soluzione definitiva per fermare il batterio e proteggere l'industria olearia pugliese.
Un ulivo situato a nord di Bari, in una zona che si pensava fosse indenne da Xylella fastidiosa, è stato trovato infetto dal batterio.
Le operazioni di monitoraggio della Xylella condotte in tutta la regione Puglia hanno permesso ai ricercatori locali di identificare un'infezione precoce, descritta come "focolaio puntiforme."
Un focolaio puntiforme si verifica quando un albero infetto è l'unico a mostrare segni di infezione tra centinaia di alberi analizzati nella zona.
La paura che da tempo nutrivamo si è purtroppo trasformata in una tragica realtà. Il batterio mortale Xylella fastidiosa ha raggiunto la provincia di Barletta-Andria-Trani. Era alle porte di Bari, e ora è qui con noi.- Gaetano Riglietti, segretario generale Flai-Cgil
Le istituzioni locali hanno confermato che il batterio trovato a Minervino Murge appartiene alla Xylella fastidiosa sottospecie pauca, lo stesso ceppo che ha milioni di persone colpite di alberi pugliesi da oltre un decennio.
Secondo le autorità locali, la causa più probabile dell'infezione è la sputacchina, un insetto considerato il vettore del batterio. Una volta infettato da Xylella, l'insetto rimane infettivo per il resto della sua vita.
La scoperta ha allarmato la comunità locale, poiché la provincia di Bari si trova nel cuore della più importante area di produzione olivicola d'Italia.
Vedi anche:Rivitalizzare il Salento: gli imprenditori combattono la Xylella con nuove ideeÈ stato segnalato che l'ampia implementazione di protocolli di prevenzione obbligatori per contenere la popolazione di sputacchina ha avuto un impatto considerevole rallentato il batterio.
Tuttavia, la Xylella fastidiosa pauca continua a dirigersi verso nord. Nell'ultimo decennio, ha percorso circa 250 chilometri, dai primi siti in cui Xylella è stata identificata all'ultimo contagio a Minervino.
""Il timore che da tempo nutrivamo si è purtroppo trasformato in una tragica realtà. Il batterio mortale Xylella fastidiosa ha raggiunto la provincia di Barletta-Andria-Trani. Era alle porte di Bari, e ora è qui con noi", ha scritto in un comunicato Gaetano Riglietti, segretario generale del sindacato dei lavoratori agricoli Flai-Cgil.
Sebbene sia noto che la sputacchina si sposti solo per brevi distanze da sola, spesso è attratta da automobili e camion; aggrappandosi a essi potrebbe trasportare la Xylella su distanze più lunghe.
Attuale Unione Europea e locale mandato di regolamentazione che l'albero infetto venga rimosso e che venga dichiarata una zona infetta entro un raggio di 50 metri.
Prima di rimuovere l'albero, l'intera area di 50 metri viene irrorata per eliminare eventuali insetti vettori.
All'interno di questa zona, vengono campionate tutte le piante suscettibili all'infezione da Xylella. Entro un raggio di 400 metri, viene inoltre effettuato un campionamento estensivo di ulivi e altri potenziali ospiti.
Inoltre, una zona cuscinetto, ovvero un'area in cui si applicano protocolli di contenimento speciali, si estende ora per 2.5 chilometri dal punto di infezione.
"«Minervino Murge deve essere inserito tra i comuni delle province di Bari, Taranto e Brindisi in cui devono essere effettuate le pratiche agricole obbligatorie, tra cui aratura, fresatura, erpicatura o trinciatura per ridurre la popolazione della sputacchina», sottolinea la Coldiretti.
Nella sua dichiarazione, Coldiretti ha sottolineato che le pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria, il monitoraggio visivo e degli insetti, il campionamento delle piante e la rimozione degli ulivi infetti, insieme a nuovi strumenti per la diagnosi precoce dei focolai, sono gli unici modi per rallentare la diffusione dell'infezione, poiché non esiste ancora una cura per questa malattia batterica.
Secondo un’altra associazione di agricoltori, la CIA Puglia, le attuali misure di prevenzione e le azioni anti-Xylella sono non sufficiente.
"Abbiamo urgente bisogno che il Governo nomini un commissario straordinario in grado di dare una vera svolta al piano di contenimento e bonifica”, ha scritto Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, in una nota inviata alla stampa.
Secondo Sicolo è tempo di "risorse e poteri straordinari."
"Nell'interesse degli agricoltori pugliesi, la Regione Puglia e il Governo devono collaborare per ottenere dall'Unione Europea l'attenzione e le risorse necessarie per finanziare la ricerca scientifica che porterà finalmente a una soluzione definitiva per fermare il batterio", ha affermato Sicolo.
Ha avvertito che, se non controllata, la diffusione del batterio verso nord potrebbe minacciare l'intero settore oleario pugliese, con conseguenze sull'occupazione, sulla produzione e persino sulla stabilità sociale.
"Come organizzazione sindacale, siamo profondamente preoccupati per le possibili conseguenze sull'occupazione, perché anche casi limitati come questo, seppur auspicabilmente isolati, continuano a creare allarme", ha affermato Riglietti.
"Del resto, l’olivicoltura non è solo la nostra vocazione territoriale, ma è anche un tratto caratterizzante del paesaggio, della storia e della cultura stessa di questa parte della Puglia”, ha concluso.
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